La preparazione atletica nel calcio .

Com'è cambiata la preparazione atletica nel calcio ? Il calcio moderno ha inciso sul modo di preparare i calciatori alla gara ? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Buttè,personal trainer,istruttore di body building.

D. Andrea,come si sta evolvendo la preparazione di un giocatore sempre più fisico ma sempre meno tecnico ?

R. A questa domanda non si può dare una risposta univoca. Ogni preparatore,me compreso,ha un suo modo di preparare un calciatore. Personalmente penso di appartenere alla "vecchia scuola" nel senso che sia durante la preparazione che durante l'anno il pallone lo faccio vedere molto poco agli atleti puntando più su test fisici e esercizi mirati a simulare ciò che di fisico ci può essere durante una gara,come ad esempio uno scatto di cinque metri,un allungo di 30,una ripartenza dopo essere caduti per terra,un colpo di testa durante uno scatto. Logico che a questi dettagli si arriva solamente dopo essersi costruiti una base,un “fondo” di resistenza alla fatica e alla velocità. Certo,il gioco del calcio negli anni è cambiato,è diventato molto meno tecnico ma molto più fisico,ma infondo l’obiettivo rimane lo stesso : vincere.

D.Entrando nel dettaglio ci pare di capire che preferisci i gradoni (alla Zeman)

R. Esattamente. Io cerco di preparare i miei ragazzi soprattutto alla sofferenza e alla fatica. E questo secondo me è fondamentale sia se lotti per vincere un campionato sia se ti devi salvare. Sono convinto che se corri di più e meglio dell'avversario,soprattutto di questi tempi,parti avvantaggiato. E spesso le partite si risolvono nei minuti finali ... Il mio obiettivo è portare tutti sullo stesso piano fisico,poi spetta all’allenatore decidere chi va in campo. Io non entro mai nel merito delle scelte,a meno che non mi sia espressamente richiesto.

D.Come si svolge,di solito,durante la settimana,la preparazione alla gara ?

R. Anche qua è molto soggettiva la cosa. E dipende da diversi fattori. Io personalmente carico molto con esercizi di forza e resistenza durante i primi giorni settimanali per poi puntare sulla velocità a ridosso della gara.

D. Come vivi poi la partita ? Vai in panchina ?

R. Assolutamente no. A parte che sono molto scaramantico,non riesco a starmene seduto. Faccio fare il riscaldamento pre partita sul campo ai ragazzi e poi me ne vado in tribuna,in disparte,senza nessuno vicino. Sono troppo impulsivo e in panchina durerei ben poco .

D. Cosa non vuoi assolutamente vedere nei ragazzi che alleni ?

R. La svogliatezza e il non metterci cuore. Il calcio,come lo sport in generale,è sofferenza e a nessuno è stato imposto di giocarci. Per cui con me è vietato dire “non ce la faccio” . Certo,ognuno ha i suoi limiti,ma con lavoro e con l’abnegazione si può migliorare in tutto .

D. Attualmente alleni gli allievi del Robbio,gloriosa società con trascorsi nel calcio che conta. E’difficile gestire ragazzi di 15-16 anni ?

R. Si,sono a Robbio in una società sana nella quale si può lavorare in totale libertà e professionalità. Sono certo che col tempo la prima squadra potrà tornare nelle categorie che merita. Per quanto riguarda i ragazzi mi ritengo fortunato,perché nonostante sia un’età “balorda” c’è rispetto reciproco e un gruppo davvero affiatato. 

Se vuoi seguire l'istruttore su facebook clicca qui

Se vuoi visitare il suo sito web clicca qui

 

Argomenti/Parole chiave: