
Il mondo del fitness in Italia si è sviluppato recentemente ed a oggi è in continua evoluzione: proprio per questo si è creata una confusione che caratterizza le attività che non hanno una precisa identità professionale, cioè senza riferimenti normativi che tutelino sia l'utente sia il professionista. Nel passato del fitness gli istruttori erano, generalmente, personale non qualificato ed erano orientati più all'apparire che all' essere. La professione dell'istruttore di fitness ha sùbito una serie di trasformazioni negli ultimi anni legate sia all'evoluzione delle varie attività ad esso correlate sia alle numerose acquisizione scientifiche che si sono verificate nelle discipline che studiano il corpo umano nelle situazioni di apprendimento, sia a livello psicologico sia a livello pedagogico. Oggi, infatti, l'istruttore di fitness deve preoccuparsi di studiare il processo di insegnamento: all'insegnante è richiesto non solo di trasmettere le sue abilità e conoscenze, ma anche di educare, di organizzare, di collaborare e soprattutto di motivare, scegliendo ciò che è ottimale per il cliente o il gruppo di clienti. Il trainer è capace di poter svolgere con successo e professionalità il suo ruolo solo se disponibile, flessibile e disposto all'aggiornamento continuo al fine di migliorare il proprio livello di abilità e conoscenze. Il professionista deve sapere che insegnare vuol dire avere un continuo e sistematico rapporto con le persone, quindi egli dovrà rapportarsi ogni giorno con situazioni che possono cambiare e che non sempre riesce a controllare e prevedere, a prescindere dalle sue buone intenzioni. Anche il miglior professionista si troverà a svolgere la sua attività in situazioni psicologiche personali non sempre ideali: forse è proprio in queste situazioni che emerge la personalità profonda dell'istruttore, il quale sente, vede e percepisce il proprio ruolo, ovvero quell'insieme di valori che costituiscono il prototipo del buon professionista. Infine si ricorda che all'istruttore è richiesto di aver praticato per un periodo di tempo, ad un livello accettabile, la disciplina da lui insegnata. Per periodo di tempo si intende 36 mesi, questi sono i mesi richiesti ad un istruttore per poter partecipare ad un corso di perfezionamento universitario; per quanto riguarda il termine accettabile si rimanda al buon senso e alla capacità autocritica dell'istruttore stesso. Resta comunque indispensabile aver vissuto in prima persona le diverse fasi del processo di apprendimento per poter meglio trasmettere le indicazioni necessarie a superare i passaggi più difficili e complicati.
Ma un istruttore che ha fatto mille corsi, mille masterclass o possiede tanti fogli di carta, non sarà tale se tutto quello che insegna non lo farà con passione!
L’opera del maestro non deve consistere nel riempire un sacco, ma nell’accendere una fiamma.. Plutarco, I secolo d.C.
leggi anche: Spirulina e i suoi benefici
Mancgiare bene per la salute e l'attività fisica